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Caro Gesù, lettera di un carrozziere

  • Immagine del redattore: Federcarrozzieri
    Federcarrozzieri
  • 8 gen 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Ora che Luca Carboni è tornato… lo stesso di prima, se dovesse subire un sinistro, mi sa che la riscriverebbe e la canterebbe più o meno così:


“Caro Gesù da quanto è che non chiedevo più niente per me…

C’erano ancora i tagliandi sull’auto e non questi controlli con l’elettricità…mi piaceva il colore mi piaceva pensare che qualcosa di loro restasse anche a me…poi le assicurazioni ci ingannano ed eccoci qui e qui la vita è dura dà retta a me…

Sai che riparo le auto già da un po ma non so fare i miracoli che facevi tu

Qui il risarcimento si perde e allora aiutami tu fammi entrare nel business

Oh no i soldi lo so che non danno la felicità immagina però come può stare chi non li ha

Oh no da soli lo so da soli no no no

O vuoi che nelle sere di primavera non la vada a prendere con un fiore…con la macchina e con la benzina per portarla magari a fare un giro in collina

Ma se poi non riparo allora dimmelo tu..lei senza l’auto non mi vuole già più

Allora o cambian le leggi oppure aiutami tu a farmi entrare nel business

Oh no i soldi lo so non danno la felicità

Immagina però come può stare chi non li ha

Oh no da soli lo so da soli no no no”

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